I disturbi della nutrizione: anoressia, bulimia..
Quando parliamo di Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) o disturbi dell’alimentazione (DA) o disturbi del comportamento alimentare (DCA) pensiamo spesso all’anoressia e alla bulimia. In realtà oltre a questi disturbi più noti, si parla anche di Binge Eating o Disturbo da alimentazione incontrollata e di un altro ampio gruppo di disturbi come ad esempio l’ortoressia, la vigoressia o bigoressia e altri ancora. I disturbi dell’alimentazione possono avere molteplici forme e nomi, ma tutte necessitano della stessa attenzione e la diagnosi specifica deve comunque sempre essere affidata agli specialisti.
Cosa sono i disturbi della nutrizione?
Il Dsm-5 (Manuale Diagnostico Salute Mentale) definisce: “I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione o da comportamenti collegati con l’alimentazione che determinano un alterato consumo o assorbimento di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica e il funzionamento psicosociale
Quanti casi di DCA in Italia?
I DCA (disturbi del comportamento alimentare) affliggono oltre 55 milioni di persone in tutto il mondo, oltre 3 milioni di persone in Italia, pari a circa il 5% della popolazione. L’incidenza recentemente è aumentata per effetto della pandemia e il picco è soprattutto tra i giovanissimi, a causa dell’isolamento, della permanenza forzata a casa, della chiusura delle scuole e dell’annullamento delle iniziative di coinvolgimento sociale.
Pillole di storia recente
Nella storia recente, se ci concentriamo sull’anoressia, l’identificazione dell’anoressia nervosa come entità clinica a sé stante risale agli anni 1868 e 1873. In quegli anni due medici, l’inglese Gull e il francese Lasègue, partendo da esperienze ed osservazioni differenti approdarono alla medesima conclusione, studiando un certo numero di giovani donne che inesorabilmente e a dispetto di qualsiasi tentativo di terapia cessavano di alimentarsi.
Da allora gli studi clinici sono stati sempre più frequenti ed accurati e hanno fornito la possibilità di comprendere meglio il fenomeno in modo da poter essere di aiuto a chi soffre di questi disturbi.
Per fare solo un nome importante, qui in Italia una delle psicoanaliste che ha contributo ad un nuovo modo di intendere tale condizione clinica è stata Mara Selvini Palazzoli che negli anni ’70 del secolo scorso, dopo aver sperimentato agli inizi del suo lavoro la psicoanalisi classica come terapia, decise di applicare una nuova metodologia che prendeva in carico l’intero nucleo familiare della paziente anoressica. Sulla base dei significati manifesti che caratterizzano la patologia ipotizzò che la componente familiare avesse un ruolo importante.
Quali sono le cause dei Disturbi Alimentari?
Le cause dell’anoressia, della bulimia e dei disturbi dell’alimentazione risiedono in una combinazione di diversi fattori, tra cui fattori biologici, psicologici ed ambientali-sociali.
- La genetica potrebbe giocare un ruolo nello sviluppo dell’anoressia, in quanto vi è maggiore possibilità che si sviluppi nelle persone che presentano un’anamnesi familiare positiva per la stessa condizione o ad esempio altre problematiche psicologiche come la depressione.
- Fattori psicologici possono contribuire all’anoressia. Tratti di personalità ossessiva, la bassa autostima e le conseguenze emotive collegate a violenze psicologiche o fisiche subite in famiglia o nel gruppo dei pari incidono sulla comparsa del disturbo.
- Fattori sociali: messaggi veicolati dai mass media e dai canali social sono insidiosi e pericolosi. Enfasi e idealizzazione della magrezza, della perfezione e del successo, stereotipi di bellezza irreali, irrealizzabili e irraggiungibili, propaganda di messaggi dell’industria della dieta e del benessere.
A queste cause va sottolineato come spesso l’origine del disturbo ha radici in dinamiche familiari ed è fondamentale analizzarle per cercare di comprenderle e modificarle.
Capire i Disturbi dell’Alimentazione
È molto importante comprendere che anoressia, bulimia e ogni genere di disturbo della nutrizione sono una malattia e come tale non è una scelta, non è una colpa e non è un capriccio!
Dobbiamo capire il significato dei sintomi, dei comportamenti messi in atto. I sintomi sono certamente espressione della malattia, ma possono anche rappresentare, nello stesso tempo, il tentativo più o meno inconscio che l’individuo sta mettendo in atto, attivando tutte le proprie difese per sopravvivere ad un altro tipo di sofferenza. Questa chiave di lettura capovolge il significato del sintomo, non più da sopprimere, bensì come elemento di comunicazione del corpo, che va interpretato e recuperato nella sua forza espressiva ai fini della guarigione.
Lo psicoanalista Massimo Recalcati definisce il disturbo alimentare come malattia dell’amore, sottolineando la rilevanza della dimensione affettiva del DA che, pur manifestandosi nel corpo, rappresentano un’immagine del sofferente mondo interiore dell’individuo.
Anche lo psicoanalista infantile Donald Winnicott aveva rilevato come i disturbi alimentari nell’infanzia fossero correlati al sentimento di dubbio del bambino nei confronti dell’amore materno.
I disturbi del comportamento alimentare non sono disturbi dell’appetito, ma della relazione. All’esordio di ogni anoressia o bulimia troviamo una ferita affettiva. È in questo senso che anoressia e bulimia sono malattie dell’amore.
Naturalmente per comprendere e curare i disturbi del comportamento alimentare è necessario rivolgersi agli esperti.
A quale specialista rivolgersi?
Chi soffre di disturbi alimentari oscilla tra il desiderio e la paura di chiedere aiuto e spesso anche famigliari o amici non sanno cosa o come fare.
Non si può forzare una persona a farsi aiutare, ma ricorda sempre che l’intervento tempestivo è vitale e l’esperienza clinica indica che prima si interviene e migliori risultati si ottengono.
Quindi se ti rendi conto di avere questo problema rivolgiti con fiducia ad un bravo psicoterapeuta per iniziare un percorso di psicoterapia individuale.
Per una risoluzione positiva dei DA è spesso necessario il coinvolgimento di un team di esperti composta da psicoterapeuti, nutrizionisti, psichiatri e pediatri. Lavorando in rete si ottengono i risultati migliori!
I disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia sono collegati a forme di depressione e ansia. Per avere maggiori informazioni su queste problematiche puoi leggere gli articoli e vedere i video che ho preparato in queste pagine del sito: vincere la depressione e strategie contro l’ansia.